GEORGIA
Informazioni per il trasporto, i documenti di spedizione e l'importazione. Trasporti e spedizioni in GeorgiaGeorgia
Capitale
Tbilisi
Popolazione
4.54 Mio.
Lingue nazionali
ca. 70% Georgiana, ca. 40% Russo, megrelian, abkhazi, armeno, azero e osseto
Valuta
Lari (GEL)
Prodotto interno lordo (PIL)
USD 16.2 Mrd.
PIL pro capite
USD 3605
Cifra d’affari esportazioni in Svizzera
CHF 45.3 Mio.
Cifra d’affari importazioni dalla Svizzera
CHF 2.1 Mio.
Relazioni bilaterali Svizzera–Georgia
Le relazioni tra la Svizzera e la Georgia sono buone e intense. La Svizzera sostiene la Georgia sia nel settore della cooperazione tecnica sia con l’aiuto umanitario. La Svizzera si sforza di contribuire alla risoluzione dei conflitti regionali nel Caucaso meridionale.
Cooperazione economica
Le relazioni economiche tra la Georgia e la Svizzera sono in via di sviluppo. La Svizzera importa prevalentemente prodotti del settore primario ed esporta prodotti farmaceutici, macchinari e orologi. Nel 2016 l’Associazione europea di libero scambio (European Free Trade Association, AELS) e la Georgia hanno concluso un accordo di libero scambio.
Lingue commerciali
Georgiano, russo e inglese.
Pesi e misure
Sistema metrico
Valuta
Valuta nazionale: 1 LARI = 100 Tetri.
Codice ISO: GEL
Tariffa doganale
Sistema armonizzato.
Controllo di importazione
Le importazioni di merci sono in larga misura liberalizzate. Esistono degli obblighi di autorizzazione e di licenza, ad esempio per le piante e gli animali (anche i derivati), le armi e le munizioni, i beni a doppio uso, gli strumenti medici, i narcotici e le sostanze che danneggiano l’ozono. Per le licenze e i permessi sono responsabili vari Ministeri. Chiedere ulteriori informazioni alla Camera di commercio industria e artigianato.
Per alcune merci è necessaria una certificazione e registrazione secondo le norme e gli standard georgiani. I certificati che sono emessi secondo le autorità europee di certificazione vengono riconosciuti.
Imposta sugli affari: 18%
Condizioni di pagamento e offerte
Prendere informazioni sugli investimenti di valuta esteri del cliente e, anche indicativamente, per quanto riguarda i conti correnti. In caso di beni d’investimento sono sempre possibili le lettere di credito. Se possibile è bene stabilire dei pagamenti anticipati eventualmente tramite crediti di valuta in Paesi esteri occidentali. Pagamenti normali in caso di beni d’investimento: 5% pagamento alla stipula del contratto, 10% alla consegna, 85% su base di credito (eventualmente credito all’ordine). Fatturazione in €.
Indicazioni di origine
Non si conoscono indicazioni particolari, si raccomandano le indicazioni d’origine “Made in …”. Il Paese di origine deve figurare nella fattura commerciale.
Marcatura / etichettatura
Oltre alle marcature commerciali usuali, dovrebbe venir fornito anche il Paese d’origine. Delle prescrizioni di marcatura speciali valgono per i medicinali ed i generi alimentari.
Imballaggio
Utilizzo degli standard IPPC- ISPM n. 15; il simbolo IPPC e il numero di riconoscimento del Paese del prestatore di servizio deve venir riportato in due pagine. Si consiglia un imballaggio robusto.
Documenti di spedizione e accompagnamento
a) Fatture commerciali in 2 copie con tutti i dati tradizionali, senza legalizzazione, firmate e con i dati d’origine;
b) Certificati d’origine in genere necessari. Indicare “Swiss” se la merce è di origine svizzera o “UE” se del caso;
c) Pacchetti postali fino a 20 kg: 1 carta pacchetto estero, 3 indicazioni di contenuto doganale (inglese, francese, russo);
d) Certificati igienici per determinate merci (ad esempio cibi e articoli per l’infanzia);
e) Prove di origine preferenziale: certificati di circolazione delle merci EUR1 (emessi dalla dogana); dichiarazione d’origine in fattura (ogni esportazione fino a un limite di valore di 6000 €; per gli “esportatori autorizzati” senza limiti di valore).
Contenuto della dichiarazione d’origine:
“L’esportatore delle merci contemplate nel presente documento (autorizzazione doganale n. …) (1) dichiara che, salvo indicazione contraria, le merci sono di origine preferenziale … (2). Se la dichiarazione in fattura viene redatta da un esportatore autorizzato deve essere riportato il numero di autorizzazione dello stesso al punto (1). Se la dichiarazione in fattura viene fatta da un esportatore non autorizzato possono venir tralasciate le parole tra virgolette, ovvero può essere lasciato uno spazio vuoto. (2) L’origine dei prodotti deve venire fornita. Se la dichiarazione riguarda la fattura e riporta i prodotti per intero o in parte con origine a Ceuta e Melilla, l’esportatore deve presentare un’ indicazione chiaramente visibile “CM”.